Paura, avidità, orgoglio: tutte le emozioni interferiscono con le scelte decisionali, anche finanziarie
Regole di Comportamento di un investitore diligente
DAI VALORE AL TEMPO: Una volta stabilito il giusto orizzonte temporale per il tuo obiettivo, non metterlo mai in discussione sulla base dell’emotività, per eventi esogeni che capitano e capiteranno per tutta la durata del progetto. Un portafoglio ben pianificato riduce la volatilità ed esprime il suo valore nel tempo. Rispetta l’orizzonte temporale;
MANTIENI LA ROTTA: Una volta disegnato il progetto finanziario, non farti condizionare delle tendenze di breve termine. L’emotività del breve periodo è cattiva consigliera per le scelte di investimento, soprattutto nei momenti più complessi, e ti può portare ad assumere comportamenti non corretti e non coerenti con i tuoi obiettivi di lungo periodo.
DIVERSIFICA SEMPRE: È il concetto contrario a concentrare o scommettere. È il metodo più giusto per ripartire il rischio specifico e ridurre il rischio sistemico. Un portafoglio efficiente si basa su strategie che si muovono con intensità e direzioni diverse.
DAI VALORE AL RISCHIO: Rischio e Rendimento sono le facce della stessa medaglia. La volatilità dei mercati spesso crea opportunità, più è ampia questa volatilità, più opportunità di rendimento si ha. Il livello di volatilità corrisponde alle oscillazioni che la strategia di investimento può avere sia in positivo, sia in negativo nell’arco di un anno.
RICORDA CHE L’ECONOMIA È CICLICA: Una fase di mercato ribassista corrisponde solitamente ad una fase di rallentamento economico. Dopo una fase di rallentamento c’è sempre una fase di ripresa e poi di espansione del ciclo economico. Quando i valori di una strategia scendono, non devi avere paura o la percezione che si perda tutto. Non si conosce il momento in cui i valori risaliranno, ma è certo che risaliranno. Non deprimerti quando tutto scende, non esaltarti quando tutto sale.
LA MISURA DEL RISCHIO: Il rischio è misurabile e viene determinato in fase di progettazione finanziaria. Quando il valore del nostro investimento scende o sale, ci dobbiamo chiedere in quale misura. Se è ancora entro i limiti di volatilità definiti dal progetto iniziale, nulla è da fare, se superiamo questi limiti (massimo guadagno potenziale e massima perdita potenziale), si aprono le opportunità rispettivamente di acquisto o di vendita.
GESTISCI AL MEGLIO I TUOI PIANI DI RISPARMIO (PAC): La massima performance si ottiene quando inizialmente i prezzi scendono. In questa fase non si deve mai sospendere il PAC, ma anzi in alcuni casi si devono fare dei versamenti aggiuntivi straordinari per sfruttare il prezzo “a sconto”.
SEGUI IL TUO PROGETTO: I tuoi obiettivi di vita e le tue esigenze si fondano sul principio della personalizzazione. Ciò che può essere indicato per un risparmiatore, può non esserlo per un altro. Rimani concentrato sul tuo progetto iniziale. Evita l’effetto gregge.
MONITORA I TUOI INVESTIMENTI: Verifica con regolarità la tua posizione finanziaria insieme al tuo consulente, sia in periodi favorevoli che in quelli di alta volatilità. Non delegare totalmente (pensaci tu!), non disinteressarti, controlla che la pianificazione finanziaria effettuata sia davvero in linea con i tuoi obiettivi.
USA LA TECNOLOGIA: Usa la piattaforma che ti mette a disposizione il tuo consulente finanziario, oggi hai uno strumento per approfondire le tue conoscenze, usalo!
SCEGLI IL TUO PILOTA: L’assistenza di un consulente finanziario è il migliore approccio alla gestione dei propri risparmi. Lui è l’esperto navigatore che pilota il vostro patrimonio nel grande mare delle opportunità finanziarie, soprattutto quando il mare è agitato. Tra Cliente e Consulente deve esserci sempre sinergia di intenti. Scegli sempre un consulente libero da conflitti di interesse, sarà allineato perfettamente con i tuoi obiettivi.
Errori comportamentali da evitare
CONFIRMATION BIAS: quando si è convinti di una cosa, si cercano le fonti che “avvalorano” la nostra convinzione, e si tendono a scartare (oppure a dare meno importanza) le fonti che invece sono opposte. Il problema è che spesso le nostre convinzioni come investitori sono errate;
AVAILABILITY BIAS: perché scegliamo di investire nelle aziende più conosciute? Oppure in quelle all’ultima moda? Perché ne parlano tutti, i giornali, Internet e la TV sono pieni di articoli a proposito di quel “titolo innovativo ed eccezionale”, e di conseguenza preferiamo le fonti più facilmente disponibili. Il problema è che se ne parlano tutti, probabilmente è già troppo tardi per comprare qualcosa ad un buon prezzo;
HOME BIAS: la tendenza a preferire “tutto ciò che è di casa nostra”. Quanti italiani hanno portafogli pieni zeppi di BTP ed azioni italiane? Eppure, statisticamente questi investimenti hanno reso molto meno dei loro cugini esteri, ma noi siamo convinti che la sicurezza sia tutta italiana. Problema, un Paese con uno dei più alti debiti pubblici al mondo può essere considerato una cassaforte? Se foste un cittadino americano o cinese, come guardereste i conti pubblici italiani? Investireste il 100% del vostro portafoglio? Bah…
FAVORITE LONG-SHORT BIAS: l’avidità fa brutti scherzi, e spesso gli investitori vanno incontro a scarse probabilità di guadagno ma che “potenzialmente” (solo potenzialmente) possano generare l’occasione della vita! Peccato che la matematica non mente mai, come quando giocate al Superenalotto: ricordatevi che la probabilità di vincita è 1 su 600 Milioni, ed ogni volta che sentite al TG che qualcuno ha vinto 20-30-40 Milioni con una schedina da 2 euro, pensate a quante milioni e milioni di persone invece hanno perso quello stesso giorno, piuttosto spendeteli in altro;
ANCORAGGIO: quando comprate un’azione ad un certo prezzo, quel prezzo diventa il vostro punto di riferimento da qui ai prossimi anni. Indipendentemente dal fatto che le cose siano radicalmente cambiate, quella prima informazione resterà stampata nella vostra testa, peccato sia completamente errata ed obsoleta;
AVVERSIONE ALLE PERDITE: perdere ci fa soffrire 2.5 volte in più rispetto a guadagnare; pertanto, siamo molto restii a vendere azioni in perdita, perché “prima o poi recupereranno”, senza domandarsi mai “comprerei ORA quella stessa azione così deludente?”;
MENTAL ACCOUNTING: i “cassetti mentali” fanno sì che ogni voce di spesa sia “classificata” all’interno di cassetti mentali specifici. Questo da un punto di vista patrimoniale ci distoglie dalla visione di insieme, ovvero che il nostro patrimonio va gestito in toto e non solo una parte;
OVERCONFIDENCE: l’investitore che apre un conto trading (magari in demo) e “guadagna” dalla sua prima operazione, è convinto di essere il prossimo Warren Buffett, poi puntualmente perde tutto quando ci mette denaro reale. Meglio rivolgersi ad investitori professionali.
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