Il mio Team di studio ha selezionato per te i migliori Piani di Risparmio per il mese di Ottobre 2024
Strumento Finanziario | ISIN | Categoria | Rating Morningstar | Investimento Minimo Iniziale | Rata Minima Successiva |
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Capital Group New Perspective | LU1295551144 | Azionari Internazionali Large Cap Growth | 4 | € 150,00 | € 150,00 |
Carmignac Portfolio Grandchildren | LU1966631001 | Azionari Internazionali Large Cap Growth | 4 | € 150,00 | € 100,00 |
Carmignac Portfolio Family Governed | LU1966630706 | Azionari Internazionali Large Cap Growth | 3 | € 150,00 | € 100,00 |
Eurizon Fund Equity World Smart Volatility | LU0114064917 | Azionari Internazionali Large Cap Blend | 3 | € 100,00 | € 50,00 |
Nordea 1 – Global Opportunity | LU0975280552 | Azionari Internazionali Large Cap Growth | 4 | € 300,00 | € 50,00 |
BSF Impact World Equity | LU1278928491 | Azionari Internazionali Large Cap Blend | 4 | € 1.200,00 | € 100,00 |
Cos’è un Piano di Risparmio
Un Piano di Risparmio o anche detto di Accumulo del Capitale (PAC) è una strategia di investimento a lungo termine che consiste nell’acquisto regolare di quote (quantità) di strumenti finanziari attraverso versamenti periodici di capitale.
In parole semplici, un PAC è come a una sorta di salvadanaio in cui accantoni piccole somme di denaro periodicamente e in maniera automatica per un certo periodo di tempo.
Giusto per fare un esempio, un Piano di Accumulo con versamenti mensili da 100 euro per 120 mesi complessivi porterà a fine dei 10 anni del piano a ritrovarsi con un capitale complessivo di 12.000 euro. A questo capitale andranno aggiungi gli interessi – o più in generale l’apprezzamento in conto capitale – dello strumento finanziario in cui si è investito.
Come funziona un PAC
Chi investe in un PAC versa periodicamente una somma di denaro costante, che viene utilizzata per acquistare una quantità variabile di quote di un fondo d’investimento o di un organismo d’investimento collettivo del risparmio. Il numero di quote acquistate dipende dal prezzo corrente delle quote al momento del versamento. Se il prezzo delle quote è basso, con la stessa somma di denaro si possono acquistare più quote, viceversa se il prezzo è alto. Questo processo consente agli investitori di entrare gradualmente nei mercati finanziari senza dover investire grandi somme iniziali e di sfruttare le fluttuazioni dei prezzi per ottenere un costo medio di acquisto più favorevole nel tempo. Inoltre, gli investitori possono beneficiare di una gestione professionale attraverso società di gestione del risparmio (SGR) o altre entità specializzate.
Per chi è maggiormente indicato?
Questa strategia è particolarmente indicata per gli investitori che non dispongono di ingenti patrimoni, ma che sono in grado di risparmiare periodicamente una piccola somma di denaro (di norma dai 50 ai mille euro alla volta). Non esistono limiti di età per attivare un Pac, ma i più giovani possono trarre maggiore vantaggio da questa modalità di investimento grazie al tempo a loro disposizione.
Infatti, il fattore chiave per il successo del Pac è proprio il tempo: più a lungo si investe, maggiori sono le probabilità di ottenere risultati significativi, grazie all’interesse composto. Quel processo per cui gli interessi ottenuti tramite un investimento vengono reinvestiti insieme al capitale iniziale, permettendo di guadagnare interessi anche su di essi generando una crescita esponenziale del valore dell’investimento. Un po’ come una palla di neve che rotolando su di un piano innevato diventa sempre più grande.
Matematicamente un Piano di Accumulo – quindi – altro non è che l’applicazione di una media ponderata (ai prezzi di ingresso) degli acquisti delle quote.
Quanto rende un piano di accumulo?
I rendimenti di un piano di accumulo possono variare notevolmente in base all’importo versato, al tipo di investimento sottostante, al gestore del fondo e alle condizioni di mercato. Ad esempio, un piano di accumulo di fondi comuni d’investimento o ETF potrebbe generare un rendimento medio annuo compreso tra il 4% e il 7% nel lungo termine. D’altra parte, un piano di accumulo di titoli azionari può avere rendimenti più variabili, con il potenziale di guadagnare di più, ma anche di perdere di più rispetto ad altre forme di investimento. Investire in fondi comuni di investimento o ETF è una scelta popolare per i piani di accumulo a lungo termine, poiché questi fondi offrono una diversificazione dei titoli, riducendo così il rischio rispetto agli investimenti in singole azioni o obbligazioni.
Come scegliere il piano di accumulo
Per determinare il piano di accumulo più appropriato, è essenziale valutare vari fattori in base alle esigenze finanziarie e al profilo di rischio. Si può cominciare analizzando la capacità di risparmio e decidendo l’importo da versare e la frequenza (ogni mese, ogni 3 mesi, ogni sei mesi, ecc). È anche possibile considerare un versamento una tantum per la flessibilità che offre. I piani di accumulo sono flessibili e adattabili alle mutevoli circostanze finanziarie. Se la capacità di risparmio diminuisce a causa di spese impreviste, è possibile ridurre temporaneamente o sospendere i contributi periodici. Al contrario, se si desidera accelerare il raggiungimento degli obiettivi finanziari, si possono aumentare i versamenti periodici.
Mantenere una certa continuità nei versamenti è consigliabile per sfruttare appieno il potere del tempo e della costanza. Quando si sceglie un piano di accumulo, è importante anche decidere su quali asset finanziari investire. I PAC possono essere composti principalmente da azioni, principalmente da obbligazioni o da una combinazione dei due. Consultare un consulente finanziario può essere utile per prendere decisioni informate in base al proprio profilo di rischio e alle proprie esigenze finanziarie.
Quanto dura un Piano di Accumulo di Capitale?
La durata di un Piano di Accumulo è decisamente flessibile e lasciata alla scelta del singolo risparmiatore. Solitamente può variare da un minimo di uno a un massimo di quarant’anni. Secondo gli esperti ha senso utilizzare questa tecnica per orizzonti medi (cioè oltre i 6 o 7 anni in su).
Quando iniziare un piano di accumulo?
La decisione su quando iniziare un piano di accumulo è influenzata dalla situazione individuale, dagli obiettivi finanziari e dalla capacità di risparmio, ma prima si inizia e maggiori saranno le opportunità di rendimento.
L’investimento a lungo termine beneficia enormemente dell’effetto della capitalizzazione composta che trasforma anche piccoli importi investiti regolarmente in una somma considerevole nel tempo.
Aumentare l’orizzonte temporale, a parità di rendimento, mi permette di ridurre enormemente il capitale versato per raggiungere un determinato obiettivo. Per fare un esempio concreto, se volessi investire per raggiungere un obiettivo di 150.000€, con un rendimento netto previsto del 7.5% dovrei investire 279€ al mese per raggiungerlo in 20 anni, 117€ per 30 anni e solo 53€ per 40 anni.
Altro esempio interessante, se iniziassi con 0€ e investissi 150€ al mese per 30 anni con un rendimento atteso del 7,5%, accumulerei un capitale finale di 186.119€; se ne investissi 1.000€ al mese per soli 10 anni, otterrei un capitale finale di 169.765€.
Questo perché, nonostante l’investimento mensile del primo caso sia nettamente inferiore, il tempo maggiore trascorso sul mercato consente di ottenere un rendimento superiore proprio per l’effetto della capitalizzazione composta.
Iniziare da giovani, quindi, offre un vantaggio temporale significativo, ma anche chi inizia più tardi può trarre vantaggio dai piani di accumulo, mirando a costruire un capitale per la pensione o per progetti di medio-lungo termine”.
Ma esiste UN momento perfetto per investire?
In merito a quando investire, un fattore rilevante per moltissimi risparmiatori è il timing, ovvero il momento di entrata nel mercato. Esiste quindi il momento perfetto per investire? Purtroppo, o per fortuna no, non esiste. Gli investitori alle prime armi pensano che affidarsi a un esperto significhi che questo sarà in grado di dirgli se è un buono o un cattivo momento per iniziare a investire e se i mercati saliranno o scenderanno.
La verità è che nessuno conosce il momento esatto per investire. C’è chi dice che bisogna entrare in Borsa quando è scesa molto, perché i prezzi sono bassi. Chi, al contrario, sostiene che è meglio farlo quando il mercato ha una tendenza ascendente, ovvero sta salendo da un po’.
Se si opta per investire tutto in un’unica soluzione, bisogna mettere in conto che si potrà farlo nel momento sbagliato, magari poco prima di una discesa anche virulenta del mercato azionario o purtroppo anche del mercato obbligazionario, perché oscilla ormai molto anche quello. Se invece ci affidiamo a un PAC, parlando di pro e contro, il fatto di non dover scegliere un solo momento di ingresso questo è sicuramente un punto a favore.
Eh già, perché focalizzarsi sul momento perfetto per investire non porta da nessuna parte, piuttosto a stare fermi ad aspettare e magari perdersi le opportunità che in quel momento potrebbe offrire il mercato.
Acquisto unico o pac: tra pro e contro dividere la somma è un vantaggio
Quando si tratta di investire tutto in una volta se è difficile scegliere il momento perfetto per acquistare, sembra in teoria più semplice capire quando non comprare. Per aiutarci nella spiegazione di questo concetto possiamo osservare l’immagine sottostante che rappresenta una semplificazione del ciclo di Borsa, noto anche come ciclo di Dow.
Le emozioni che accompagnano salite e discese del mercato sono quelle che spesso inducono l’investitore euforico a comprare nelle fasi crescenti, a volte molto vicino ai massimi di periodo. Invece frazionando la somma l’investitore comprerà più volte, in tutte le fasi del ciclo, quelle di euforia (e quindi a prezzi alti) e quelle di depressione ( e quindi a prezzi bassi). E quindi nella scelta tra acquisto unico o PAC, nei pro e contro dividere la somma è sempre un vantaggio perché si è meno coinvolti emotivamente.
Ma se proprio un investitore vuole provare a identificare il momento perfetto, allora dovrà stringere i denti e combattere con tutte le sue forze contro la paura, il panico e l’avvilimento. Quando i mercati saranno in caduta, le previsioni negative e gli analisti pessimisti potete forse considerare quel momento un buon giorno per iniziare a investire. Ma sarà l’esatto momento in cui avrete più paura di perdere, e quindi normalmente non lo farete.
Piani di Accumulo di Capitale e il Dollar Cost Averaging
La modalità di investimento tramite PAC è di stretta derivazione dal modello del Dollar Cost Average. Tale modalità di investimento, già utilizzato negli anni ‘50 da Benjamin Graham (il padre dell’analisi fondamentale e ispiratore di Warren Buffett) prevedeva l’investimento, ad intervalli temporali regolari, della stessa somma di denaro per acquistare delle azioni. I versamenti, in questo sistema, possono essere a cadenze diverse: mensili, trimestrali, semestrali o annuali. Ma un maggior frazionamento – secondo lo stesso Graham – porterebbe a migliori risultati. Il guru dell’analisi fondamentale consigliava inoltre di diversificare sul maggior numero di titoli possibile, per diminuire i rischi specifici alle singole azioni. Nei Piani di Accumulo attualmente offerti dalle società di gestione del risparmio, differentemente rispetto alla logica originaria del Dollar Cost Average, non si investe direttamente in titoli azionari ma in fondi, Etf o, in generale, in organismi di investimento collettivo del risparmio, proprio per evitare il rischio specifico insito nell’andamento finanziario di un singolo titolo.
I Vantaggi in sintesi
il PAC offre una serie di importanti vantaggi. Andiamo a scoprire insieme quali sono i principali:
E’ dimostrato che l’ansia di investire soldi nel momento sbagliato colpisce molti risparmiatori, a maggior ragione se si decide di investire tutto il capitale in un’unica soluzione. Proprio per aggirare quest’ansia del timing, ovvero di comprare nel momento sbagliato, il PAC è una soluzione positiva per chi ha paura di investire.
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