Mi sento di scrivere a te che mi hai dato fiducia come tuo consulente finanziario e con cui condivido una o più strategie di investimento, le stesse che sono la base per poterti permettere di raggiungere in tempi più rapidi e con più facilità i tuoi obiettivi reali di vita inseriti in pianificazione. Le stesse che devono consentirti di proteggerti quanto più possibile da un’inflazione ancora molto alta che depaupera, impoverisce il tuo reddito, i tuoi risparmi giorno dopo giorno. Ricordo che oggi tenere tanta liquidità sul conto corrente è la peggior scelta che si possa fare.
Mi sento di scriverti proprio ora che siamo giunti a metà anno 2022.
Analisi dello scenario Macro-Economico
Si è concluso da poco questo primo semestre dell’anno 2022 dove abbiamo visto i mercati finanziari vivere una forte flessione. Questo ha riguardato sia i Mercati Azionari (S&P500 YTD flessione del -20,25%), sia gli Obbligazionari (Global aggregate YTD flessione di oltre il 10%). I motivi di tutto ciò possono essere dapprima attribuiti al cambio di politica monetaria adottato dalla Federal Reserve degli Stati Uniti d’America con il presidente Jerome Powell che a Dicembre 2021 ha reputato importante rialzare i tassi di interesse ed iniziare a drenare liquidità. Una scelta questa dettata dall’inflazione che già a Settembre 2021 si iniziava a manifestare in rialzo. La stessa politica è stata poi adottata dalla Banca Centrale Europea.
A febbraio 2022 si è aperto il conflitto tra Russia e Ucraina con la conseguente crisi energetica e la carenza di offerta di materie prime sia di natura mineraria, sia di natura alimentare. Nonostante le sanzioni applicate dall’Unione Europea, il conflitto è proseguito e al momento è difficile pensare una data in cui possa terminare. Sicuramente, la zona geografica più colpita è l’Europa, anche se in modo eterogeneo, e tutti quei paesi che possono soffrire in modo importante il rincaro delle materie prime e soprattutto la scarsità dei generi alimentari come grano, mais e avena che normalmente provenivano dall’Ucraina.
Sembrerebbe un punto di non ritorno dove il pessimismo può contagiarci e portarci a fare azioni a noi dannose dimenticandoci di tutto quanto ci siamo detti in fase di progettazione, come: Orizzonte Temporale, Volatilità accettata per ottenere un determinato Rendimento. E’ vero possiamo sentirci di vendere le posizioni in essere per proteggere in nostri risparmi, ma questo non fa altro che concretizzare di fatto delle perdite che al momento sono solo virtuali.
Operazioni di Bilanciamento Tattico
Paradossalmente nei momenti di maggiore pessimismo, ci sono sempre dei risvolti positivi, uno su tutti le valutazioni a sconto, di cui vado ripetendo ormai da mesi. Infatti già a Marzo 2022 abbiamo effettuato una prima operazione di Bilanciamento su alcune strategie di investimento, proprio per poter comprare a prezzi scontati. A Giugno 2022 abbiamo ripetuto la medesima operazione andando a comprare quelle Assets Class che offrivano maggiori potenzialità di crescita (avevano subito una flessione maggiore).
Mercato Cinese in controtendenza
Un effetto già lo si può vedere sul Mercato Azionario Cinese con un +9,85% di rendimento a partire dalla metà di Maggio 2022. Infatti a seguito del lock-down totale iniziato nei primi mesi del 2021, da qualche settimana sta avvenendo da parte delle autorità cinesi una graduale riapertura verso le economie occidentali.
Cosa aspettarci per la seconda metà del 2022?
Se è pur vero che il 2022 è il quarto anno peggiore di sempre (vedi immagine sotto), notiamo però come in casi simili, nella seconda metà dell’anno le performance hanno sempre fatto bene.
Certo, non è garanzia di certezza, ma possiamo essere fiduciosi per altri motivi, che riporto di seguito.
Ma come, non erano esattamente i motivi che hanno portato al calo di questi 6 mesi? Infatti, ma potrebbero essere gli stessi elementi che invece aiuteranno i mercati nella seconda metà 2022, vediamo perché.
L’inflazione
Per quanto riguarda l’inflazione, ho riportato sotto il principale indicatore che la Federal Reserve monitora per decidere quando (e di quanto) aumentare i tassi di interesse, ovvero il US core PCE Price index. Come potete notare, da qualche mese presenta un trend in discesa, perciò (forse) potremmo anche aver raggiunto quel famoso picco di inflazione per cui da qui in avanti potrebbe normalizzarsi (anche solo il fatto che non salga più è positivo).
Le Banche Centrali
Perciò, dal momento che il principale indicatore torna in linea con le aspettative della Banca Centrale USA, potrebbe spingerla ad ammorbidirsi sui rialzi e quindi piacere ai mercati. Ma non solo, anche l’inflazione attesa (qui ho preso il grafico a 5 anni ma a 10 è uguale) sta dando segni da diverso tempo di normalizzazione (vedi sotto).
La Recessione
Infine, il tema recessione, che in molti continuano a dare per certa, ma che al momento impatta in modo più contenuto verso gli utili aziendali, e quindi anche qui potrebbe darsi che si è prezzato troppo pessimismo che quindi va a riadeguare i valori aumentandoli.
In ogni caso, il punto è che nessuno ha la sfera di cristallo per prevedere cosa succederà, perciò prima di tutte queste analisi di dati e numeri, ricordo sempre di “ampliare” la propria visione a qualcosa di più importante (tutto il resto va e viene sui mercati) ovvero i propri obiettivi, l’orizzonte temporale, la diversificazione, e tutti quei concetti sempre validi da buon padre di famiglia.
Lo ripeterò fino alla nausea, sono concetti banali ma in fasi come queste si rivelano delle protezioni incredibili.
Qual è l’atteggiamento corretto da tenere per il secondo semestre 2022?
Qui siamo nel campo delle probabilità perché, come detto sopra, nessuno ha la sfera di cristallo e nessuno può prevedere il futuro.
Il consiglio che do è comunque non operare mai in autonomia, ma farsi sempre seguire da un professionista, un consulente finanziario esperto, in quanto ha tutti gli strumenti per poter correttamente “testare” prima che diventino effettive le modifiche adottate a seguito delle operazioni di bilanciamento.
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