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Che cos’è il conto corrente bancario?
(FONTE: Banca d’Italia)
Il conto corrente bancario è uno strumento che ti consente di depositare il denaro presso una banca, di effettuare le principali operazioni di pagamento – versamento di fondi, prelievo di contanti, esecuzione e ricezione di pagamenti, utilizzo di carte di pagamento e di assegni – e di usufruire di servizi come l’accredito dello stipendio o la domiciliazione delle bollette.
Ogni conto corrente ha un suo codice identificativo che si chiama IBAN (International Bank Account Number). L’IBAN identifica in maniera esclusiva il conto corrente e l’intermediario che lo detiene e consente di rendere pratica e veloce qualsiasi transazione finanziaria nazionale e internazionale.
A chi è utile?
A tutte le persone che vogliono gestire in sicurezza e con semplicità il proprio denaro.
Il titolare di un conto corrente può dare istruzioni permanenti per ricevere direttamente sul conto corrente l’accredito dello stipendio o della pensione e per effettuare pagamenti periodici e automatici, come le bollette delle utenze domestiche. È possibile impartire istruzioni di pagamento anche a distanza grazie all’uso del telefono (phone banking) o di internet (home banking), senza doversi recare presso lo sportello della propria banca.
Cosa posso fare con un conto corrente?
Il conto corrente bancario offre un grande numero di servizi. Puoi depositare in banca il denaro, puoi versare e prelevare denaro dal conto in qualsiasi momento e disporre di servizi, come: l’accredito dello stipendio o della pensione; il ricevimento di incassi; l’esecuzione di pagamenti, come il bonifico e l’addebito diretto; la domiciliazione delle bollette; l’utilizzo della carta di debito e della carta di credito.
Con il servizio di Internet banking o home banking si possono fare tutte le operazioni essenziali accedendo a Internet senza andare in banca; il Phone banking permette invece di fare le operazioni bancarie chiamando il call center della banca.
Il conto corrente bancario ti dà anche la possibilità di:
Il conto cointestato
Nel momento di apertura del conto, si può valutare anche se sia meglio aprire un conto corrente intestato a due o più persone, (uno o più cointestatari) che avranno accesso ai soldi depositati sul conto e potranno usufruire come te, dei servizi collegati al conto. Ricordati che se decidi di cointestare il conto, i cointestatari si presumono proprietari delle somme presenti sul conto in quote uguali. Il contratto deve specificare quali operazioni richiedono la firma di tutti i correntisti (firma congiunta) e quali soltanto una (firma disgiunta).
Quali sono gli strumenti e i servizi di pagamento legati al conto?
Diversi sono gli strumenti di pagamento con cui puoi utilizzare il denaro che hai sul conto corrente:
Le tipologie di conto corrente
Le tipologie di conto corrente più diffuse sono:
• Conto a consumo o ordinario: è il cosiddetto conto a consumo, in cui le spese dipendono dal numero di operazioni effettuate: più operazioni si fanno, più si spende.
• Conto a pacchetto: ha un canone che può comprendere anche altri servizi, quali cassette di sicurezza, assicurazioni e gestione del risparmio. I conti a pacchetto si distinguono in conti “con franchigia”, in cui il canone include un numero limitato di operazioni gratuite, e conti “senza franchigia”, in cui è possibile effettuare un numero illimitato di operazioni gratuite.
• Conto di base: è il conto dedicato a chi ha esigenze finanziarie limitate ed è esteso a tutta la popolazione per permettere l’accesso ai servizi bancari essenziali. Include solo alcuni servizi:
o prelievo di contante
o carta di debito
o accredito della pensione o dello stipendio
o versamento di contanti o di assegni bancari o circolari
o pagamento automatico delle bollette.
In alcuni casi le banche prevedono sconti e agevolazioni grazie ad accordi con particolari categorie di clienti, cui riservano i cosiddetti conti in convenzione.
Punti di Attenzione
È possibile versare e prelevare il denaro dal conto in qualsiasi momento; molte operazioni sono possibili via internet.
È possibile cambiare conto corrente e trasferire in massimo 12 giorni i servizi ad esso associati attraverso la portabilità.
Anche un minorenne può essere titolare di un conto corrente ma può utilizzarlo solo tramite i propri genitori o altri familiari autorizzati.
Il conto corrente è uno strumento per la gestione corrente del denaro e non è specificamente dedicato all’accumulo del risparmio che è, invece, l’obiettivo di altri specifici strumenti finanziari.
I costi fissi e variabili
È importante verificare i costi fissi di un conto corrente come:
• spese di apertura;
• canoni legati a eventuali carte di pagamento;
• imposte di bollo;
• spese per l’invio di eventuali comunicazioni al cliente.
i costi variabili (che dipendono dal tipo e dal numero di operazioni che si fanno), legati a:
• utilizzo della carta di debito per prelievo di contanti allo sportello: in certi casi ci sono spese, soprattutto se il prelievo è eseguito presso una banca diversa da quella che ha emesso la carta, o all’estero;
• utilizzo della carta di debito per il pagamento presso gli ATM di bollette o ricariche telefoniche o per eseguire altre operazioni di pagamento;
• incasso di assegni bancari;
• commissioni e interessi legati al fido eventualmente concordato con la banca;
• pagamenti ricorrenti che puoi chiedere avvengano in automatico (cd. domiciliazione): esempi sono gli affitti, le utenze, le rate del mutuo;
• spese di liquidazione periodica, rappresentate dal calcolo di oneri e interessi in base al saldo del conto corrente.
Calcolo degli interessi
Si parla di interessi debitori quando la banca richiede un costo per gli addebiti che non presentavano sul conto sufficiente copertura di fondi.
Si parla di interessi creditori quando la banca riconosce al depositante una somma annua in percentuale per avere mantenuto un rapporto di conto corrente con saldo positivo, ossia con somme a credito verso la banca.
ICC (Indicatore dei Costi Complessivi)
Per avere un’idea complessiva del costo che dovrai sostenere in un anno per il tuo conto corrente, puoi verificare l’ICC (Indicatore dei Costi Complessivi), contenuto nel Documento informativo sulle spese fornito insieme al Foglio Informativo e al Documento di Sintesi. L’ICC indica il costo complessivo del conto corrente. Si tratta di un indicatore introdotto dalla Banca d’Italia, in applicazione della normativa europea, per aumentare la trasparenza delle informazioni rese ai consumatori. Rappresenta un costo indicativo stimato su base annua per diversi profili di utilizzo (giovani, famiglie con bassa, media ed elevata operatività, pensionati con bassa e media operatività). Comprende i costi fissi e variabili di cui si è detto sopra, a esclusione di commissioni e interessi di un eventuale fido.
L’ICC serve a confrontare in modo immediato il costo annuale dei diversi conti sulla base di una stima.
Cosa succede al conto corrente se la banca è in difficoltà?
Se la banca in cui decidi di aprire il conto corrente versa in una situazione di crisi (tecnicamente si dice che viene messa in liquidazione coatta amministrativa), puoi avvalerti della garanzia offerta dal Fondo interbancario di tutela dei depositi, il sistema di garanzia dei depositi bancari riconosciuto dalla Banca d’Italia. Questo Fondo assicura in tempi brevi ai depositanti il rimborso delle somme, fino a un massimo di 100.000 euro. La tutela opera per singole banche e per ciascun depositante, vale a dire che se un cliente ha due conti in due banche diverse entrambe messe in liquidazione coatta, ha diritto a un massimo di 200.000 euro (cioè 100.000 per ogni conto). Vi aderiscono tutte le banche italiane, tranne quelle di credito cooperativo che hanno un loro specifico Fondo di garanzia che assicura analoga tutela.