Il “destino” macroeconomico del 2024 dipenderà dall’evoluzione del processo disinflazionistico, iniziato lo scorso anno. Se procedesse rapidamente, consentirebbe alle banche centrali di ridurre la stretta.
La disinflazione nel 2023 era attribuibile principalmente a fattori esogeni, ovvero alla normalizzazione delle catene di distribuzione e dei prezzi dell’energia. Sfortunatamente non possiamo escludere una “policrisi” che potrebbe frenare il calo dei prezzi dei beni di consumo nell’economia globale.
I recenti sviluppi nel Mar Rosso indicano che gli effetti inflazionistici della crisi in Medio Oriente potrebbero assumere una forma diversa dal “consueto” shock del prezzo del petrolio; infatti, stiamo assistendo nuovamente a un’interruzione delle catene di distribuzione. A Taiwan, l’elezione per la terza volta consecutiva di un Presidente del Partito progressista democratico potrebbe provocare un’escalation dei contrasti tra Cina e Stati Uniti, e potenzialmente una nuova guerra commerciale.
Ciononostante, crediamo che ci sia motivo di essere abbastanza fiduciosi.
Opportunità di reddito e plusvalenze
Dobbiamo considerare il fattore temporale. L’inflazione dovrebbe scendere ancora. I tassi di interesse reali a breve termine sono troppo alti rispetto alla crescita economica reale prevista nei prossimi due anni. Ci sono scenari in cui l’allentamento monetario, una volta iniziato, potrebbe procedere rapidamente. Oggi si potrebbe guadagnare il 5% sui titoli del Tesoro USA a 3 mesi e il 4% sui titoli di Stato francesi, ma sarà lo stesso ad aprile o a luglio? Non c’è plusvalenza sulla liquidità quando i tassi scendono.
Quando inizierà l’allentamento monetario, probabilmente gli yield scenderanno, generando plusvalenze. Anche se ciò non accadesse, lo yield composito in un periodo di 2-3 anni produrrebbe un rendimento superiore a una posizione liquida nello stesso periodo di tempo. Il segmento tra 5 e 10 anni dei mercati investment grade appare particolarmente interessante. Occorre inoltre sottolineare che il prezzo medio delle obbligazioni societarie resta ben al di sotto del valore nominale. Nei segmenti a più lunga duration del mercato investment grade, le obbligazioni scambiano a prezzi vicino a 90 o persino inferiori. Il prezzo di rimborso nella maggior parte dei casi sarà 100, il che offre il potenziale di un aumento del prezzo nel medio termine.
In questo momento non è facile accettare il rischio. Ci sono notevoli incertezze politiche da considerare, con i conflitti in Ucraina e Medio Oriente, oltre naturalmente alle elezioni negli Stati Uniti. Gli strumenti più esposti al rischio non sono particolarmente convenienti, ciò riflette il fatto che le principali economie non hanno attraversato una recessione tipica, trainata dalla stretta monetaria. La crescita è stabile, gli utili societari faticheranno a rispettare le stime di consensus (le stime aggregate per il 2024 sono già state riviste parecchio al ribasso) e le valutazioni non sono convincenti. Tuttavia, alcuni temi core dovrebbero aiutare gli investitori. Il primo è che i tassi scenderanno, e questo è in genere positivo per i mercati del reddito fisso. Secondo, il reddito è particolarmente rilevante. Grazie all’ascesa degli yield obbligazionari nel 2022 e 2023, il reddito è una componente molto più importante del rendimento complessivo. Ciò apre diverse opportunità, tra cui un’ampia esposizione al credito, compreso il segmento high yield con un rischio di duration limitato. Nello stesso tema, c’è qualche opportunità nell’azionario per gli investitori orientati al reddito, tra l’altro nei mercati europeo e britannico dove il rendimento da dividendi è più alto e più stabile rispetto agli Stati Uniti. Infine, la tecnologia dovrebbe restare un tema rilevante. Una posizione sovrappesata nel settore tecnologico nel mercato statunitense è una strategia vincente da diversi anni. L’intelligenza artificiale sta diventando un tema di rilievo per diverse aziende e settori, ci sarà una domanda robusta di fornitori di hardware, semiconduttori, networking e cloud computing, e sicurezza informatica. Nonostante le valutazioni elevate, è difficile ignorare il settore tecnologico in un portafoglio di investimento diversificato su scala globale.
Nel 2024 la qualità del reddito, la crescita concentrata sulla tecnologia ed essere pronti ad affrontare l’allentamento monetario sono fattori importanti per gli investimenti. Non mancano i rischi. I prezzi dell’energia restano volatili, i mercati emergenti sono afflitti da numerose problematiche idiosincratiche e il populismo in diversi Paesi sviluppati rischia di generare incertezza a livello politico e civile. Tuttavia, la buona notizia è che l’economia globale non è in cattiva forma. L’inflazione sta rallentando e ciò dovrebbe portare sollievo sul fronte dei tassi di interesse. La tecnologia sta consentendo grandi sviluppi nelle energie rinnovabili e l’intelligenza artificiale farà incrementare le produttività. Anche se la crescita è debole, le aziende che sono sopravvissute al Covid, allo shock energetico e all’aumento del costo del denaro probabilmente saranno un buon investimento nel medio termine. L’eventuale correzione al ribasso dei prezzi azionari globali o l’ampliamento degli spread di credito nei prossimi mesi verosimilmente offriranno l’opportunità di sfruttare l’abbondante liquidità a disposizione per investire nel più lungo termine.
Fonte: Axa Investment Managers
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