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Anno 2025, tra rischi e opportunità: come gestire l’emotività
18/12/2024Il mio Team di Studio ha individuato i tassi dei conti deposito attualmente in offerta.
Conto deposito Cash Park FinecoBank svincolabile
Conto Deposito a 6 mesi
- Durata: 6 mesi;
- Tasso lordo: 2,00%;
- Importo minimo: € 1.000,00;
- Condizioni: se svincolato entro i 32 giorni dalla richiesta di svincolo il tasso lordo è 1,25%
- Condizioni: se svincolato dopo i 32 giorni dalla richiesta di svincolo il tasso lordo è 2,50%
- Richiedibile con un’anzianità di conto corrente Fineco di almeno 90 giorni e solo su nuova liquidità
Conto deposito Rendimax Banca IFIS
Conto Deposito a 9 mesi
- Durata: 9 mesi;
- Tasso lordo: 2,50%;
- Importo minimo: € 5.000,00;
- condizioni: non svincolabile.
Conto Deposito a 18 mesi
- Durata: 18 mesi;
- Tasso lordo: 2,50%;
- Importo minimo: € 5.000,00;
- condizioni: non svincolabile.
Tutti i tassi di interesse riportati sono su base annua opportunamente confrontabili.
Cosa sono i Conti Deposito: caratteristiche e vantaggi
Conti Deposito: definizione
Il conto deposito è un prodotto che consente di ricevere una remunerazione garantita sul capitale in giacenza con una scadenza massima di 5 anni. Normalmente, il conto deposito si appoggia a un conto corrente di tipo tradizionale (detto operativo) e alimenta un conto di risparmio. I conti deposito puri, diversamente, sono svincolati dal conto corrente: in questo caso è possibile versare sul conto somme in contanti, prelevate dal proprio conto o da altri prodotti finanziari.
Come funzionano i conti deposito?
In base alla tipologia di vincolo prevista per le somme in giacenza, è possibile distinguere fra due diverse categorie di deposito.
- I conti vincolati prevedono che il capitale possa essere prelevato a scadenza dopo 3, 6,12, 18 o 60 mesi in base alle condizioni contrattuali. Se il titolare desidera smobilizzare il capitale prima è previsto il pagamento di una penale.
- I conti non vincolati: le somme possono essere ritirate a piacimento senza incorrere in penali, avendo diritto, in compenso, a tassi di interesse inferiori. In ogni caso, l’operatività dei conti deposito è limitata: è consentito esclusivamente il versamento e il prelievo da e verso il conto di appoggio, tramite bonifico, assegno bancario o servizio RID. In alcuni casi è richiesta l’apertura di un conto corrente presso la stessa banca, con eventuale accredito della pensione e dello stipendio.
Vantaggi e svantaggi
I conti deposito sono prodotti molto semplici che possono essere sottoscritti e gestiti direttamente online. Generalmente non sono richieste garanzie, depositi minimi e processi istruttori. Date le funzionalità limitate, le spese di apertura e gestione sono ridotte e, in alcuni casi, azzerate. Per quanto riguarda i costi, a ogni modo, è necessario considerare la ritenuta del 26% applicata agli interessi maturati dal deposito. I conti, inoltre, sono soggetti all’imposta di bollo che ammonta allo 0,2% del capitale in giacenza e solo in alcuni casi è presa in carico dalla banca.
I tassi offerti dall’istituto sui conti deposito devono essere considerati al lordo della tassazione e di norma sono compresi fra l’1 e il 2,5%. Va tenuto presente, inoltre, che generalmente i calcolatori online non tengono conto dell’imposta di bollo. Fra i costi da considerare, inoltre, ci sono gli eventuali oneri legati all’apertura di un nuovo conto corrente e dell’eventuale accredito dello stipendio e della pensione. Alcune offerte e tassi promozionali, inoltre, sono limitati ai nuovi clienti e al deposito di nuova liquidità.
Rischi dei conti deposito
I rischi connessi all’apertura di un conto di deposito consistono nell’eventualità che la Banca possa non essere in grado di prestare fede ai propri obblighi contrattuali, cioè di restituire ai correntisti il capitale depositato e gli interessi contrattualmente previsti (caso di fallimento della banca).
In realtà, i rischi per i depositanti sono mitigati dall’obbligo, per tutte le banche operanti nella Comunità Europea, di aderire ad un sistema di garanzia dei depositi che assicuri un livello di garanzia di 100.000 euro per ogni depositante (Direttiva Comunitaria 2009/14/CE). Le banche italiane sono obbligate ad aderire al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi che garantisce ogni singolo depositante, per le disponibilità risultanti sul conto, sino a 100.000 euro (il limite massimo garantito è stato fissato dal Decreto Legislativo 24 marzo 2011, n.49 che ha modificato quello precedente di 103.291,38 euro, pari a 200 milioni di vecchie lire). Le banche estere operanti in Italia invece non sono tenute ad aderire al Fondo Interbancario per la Tutela dei Depositi, ma possono limitarsi ad aderire al fondo obbligatorio nel proprio Paese di origine, che deve comunque rispettare quanto stabilito dalla Direttiva Comunitaria n. 2009/14/CE.
In caso di depositi inferiori alla garanzia prevista dal sistema cui aderisce la banca, quindi, il rischio del depositante consiste nel non poter avere disponibilità del capitale depositato nel momento desiderato: tuttavia anche questo rischio risulta mitigato dalla Direttiva 2009/14/CE, che ha fissato l’attesa massima per il rimborso in venti giorni lavorativi, riducendo il termine massimo precedente fissato in tre mesi. In caso di depositi superiori alla garanzia, invece, in caso di fallimento della banca si corre il rischio di non tornare in possesso del capitale eccedente la garanzia (100.000 euro).
Per quanto riguarda infine il rischio di variazioni unilaterali delle condizioni economiche e contrattuali, il cliente è tutelato in quanto ha facoltà di recedere entro 60 giorni dalla comunicazione della variazione.
Fonte: Il Sole24Ore e Moneyfarm