Già in estate i mercati finanziari avevano subito una flessione causa la crisi della cinese Evergrande, ma poi si sono ripresi. Venerdì scorso si è verificata una nuova flessione, causa una nuova variante del COVID-19.
Tutto questo può presentare delle pesanti ripercussioni nell’economia globale? Possiamo pensare che possa essere solo una momentanea flessione oppure si può considerare strutturale tanto da avviare una nuova fase di recessione economica?
In allegato trova il commento di Luca Riboldi, direttore investimenti di Banor Sim, che condivido pienamente.
In particolare: “Per i mercati azionari per ora è molto più importante che i tassi nominali e reali rimangano molto bassi e/o negativi…”
Egregi tutti, Venerdì scorso 26 Novembre è stato il primo giorno, dopo mesi di stabilità, di forte ribasso dei mercati finanziari globali. La causa, come ormai saprete, è stata la notizia diramata dal governo Sudafricano in merito ad una nuova variante del virus Covid-19 denominato Omicrom. Dai primi dati comunicati dal Sudafrica sembra che sia estremamente contagiosa e non si sa se i vaccini attuali siano in grado di proteggerci in tutto o in parte da essa. Ad oggi c’è troppa poco evidenza empirica per tirare delle conclusioni però proprio le notizie che ci sono arrivate dal manager Italiano dell’ENI appena rientrato dal Mozambico fanno ben sperare almeno in termini di minore pericolosità rispetto alla variante Delta ed alle precedenti. Ci vorranno almeno due settimane per poter valutare quanto i vaccini hanno effetto contro Omicrom. Riprendendo il caso del manager dell’ENI che ha contagiato anche i genitori oltre alla moglie ed i figli pur essendo tutti vaccinati, si potrebbe pensare che il vaccino copra poco dal contagio ma molto sul rischio di ammalarsi seriamente. Nel frattempo sono già state adottate una serie di misure dirette a ridurre i contagi, almeno dal punto di vista politico, non pratico. Emblematico il caso della Gran Bretagna che impone a chiunque atterri in UK di sottoporsi ad un PCR test entro due giorni dall’arrivo e a stare a casa fino all’esito del tampone. A lui viene vietato di andare dal medico o a fare la spesa, di vedere parenti e amici. Viene imposto di lavorare da casa. Peccato, però, che la stessa persona, prima di arrivare a casa, passa per un aeroporto come Heathrow, pieno zeppo di persone di tutte le nazionalità, viaggia poi (probabilmente) con i mezzi pubblici o con un taxi per arrivare a casa. I politici, quelli smart, pensano che “tornando a casa” non sia infetto, mentre lo diventi non appena varchi la soglia di casa. Trattasi ovviamente di una manovra politica, non sanitaria. Essa non è in grado di ridurre il contagio. E’ solo un palliativo. E poi… se il virus è in tutta Europa, perché fare isolare quelli che vengono con l’aereo e non fare isolare quelli che vanno a fare la spesa da Tesco? E’ forse la variante Sudafricana più contagiosa se viene contratta all’estero???? Se questa variante Omicrom fa solo sì che la gente si ammali più in fretta e abbia dei sintomi lievi, di fatto, potrebbe equivalere ad una sorte di “richiamo” o “terzo vaccino” che fa solo del bene alla popolazione mondiale dato che la rende sempre più immune. Sarebbe come creare un’immunità di gregge naturale. Per quanto riguarda l’effetto sui mercati finanziari, quello che interessa non è tanto se Omicrom produca effetti lievi o gravi, se ci uccida oppure no. Quello che importa è capire gli effetti sul trend macro di questa “nuova ondata”. E gli effetti negativi già ci sono. Se vengono interrotti i voli da e per il Sudafrica il problema è già attuale. Se chi torna in UK deve stare almeno due giorni in quarantena, il problema è tangibile. Le persone viaggeranno di meno, consumeranno di meno, faranno meno affari. E questo nelle tre settimane prima del Natale, periodo in cui i consumi schizzano alle stelle. E poi incide l’effetto “media”. Parlare di Quarta ondata, introdurre nuovamente l’obbligo di mascherine nei luoghi chiusi, minacciare ulteriori misure restrittive porta ad una riduzione della propensione agli acquisti. Le persone escono di meno, acquistano di meno o acquistano online. Le limitazioni nel traffico aereo portano già ad un rallentamento. Riducono la domanda di carburante, riducono la crescita. A farne subito le spese sono le compagnie aeree e le aziende del settore turismo. A cascata altre aziende come quelle del settore energia. Questo si traduce in un possibile rallentamento macro. A tale rallentamento si contrappongono le dinamiche dei prezzi che continuano ad essere al rialzo. L’indicatore più seguito dalla FED per le dinamiche inflazionistiche, la “core inflation” continua a puntare verso l’alto, senza sosta, con un momento rialzista impressionante. Ebbene, tale indicatore mostra un’impennata molto marcata ad indicare la persistenza di spinte inflazionistiche su tutte le componenti del paniere. Il raffreddamento della crescita economica globale che probabilmente avverrà causa Omicrom è stato subito scontato dal prezzo del petrolio che è sceso del 10% in un giorno. Se Omicrom si rivelerà molto pericolosa oltre che estremamente contagiosa per la salute, il rischio di nuovi lockdown globali potrebbe fare ricadere in recessione l’economia globale, almeno per qualche mese. Se invece fosse poco pericolosa per la nostra salute potrebbe non essere necessario fare altri vaccini lasciando fare alla natura il suo corso verso l’immunità di gregge globale e quindi ci avvieremmo verso la fine della pandemia. Per ora la reazione del mercato è stata positiva per le solite growth stocks (FAANG in testa) mentre negativa per i settori ciclici (petroliferi, linee aeree, ristorazione, Hotel, industriali). La frenata dell’economia, a seguito delle nuove restrizioni, potrebbe essere però di breve durata e nel frattempo aiuterebbe a spegnere molte delle fiammate inflazionistiche (energia, trasporti, carenza chips). Per i mercati azionari per ora è molto più importante che i tassi nominali e reali rimangano molto bassi e/o negativi in quanto dobbiamo molto a questo motivo le valutazioni elevate di una gran parte delle azioni. Per ora sono ancora i titoli growth a condurre le danze ma se questa ennesima ondata di infezioni da Covid fosse decisiva per arrivare all’immunità di gregge o per introdurre la vaccinazione obbligatoria su scala globale, potremmo forse essere vicini alla fine della pandemia. In quel caso assisteremmo ad una violenta rotazione verso titoli value.
Cordiali saluti